La delusione per la relegazione viene presto sopita. La stagione 1964-1965 è infatti contraddistinta da una mossa audace e coraggiosa da parte della dirigenza biancoblù. Dalla Svezia viene infatti ingaggiato come allenatore Lasse Larsolof, da tutti conosciuto come "Lilja", personaggio tra i più noti e controversi (ma anche di successo) dell'hockey svizzero del Ventesimo secolo. 25 anni, giornalista di professione, Lilja balza agli onori della cronaca per aver portato una squadra di hockey svedese dalla terza alla seconda categoria. La sua verve, per non dire "durezza", emerge anche in Leventina. Il duro svedese ottiene il massimo da una squadra ancora competitiva, ma non di primo rango. L'Ambrì sfiora infatti l'immediato ritorno nella massima categoria, perdendo contro l'ambizioso La Chaux de Fonds lo spareggio promozione, giocato a Lucerna con un seguito di oltre duemila tifosi biancoblù. Gli effettivi di quella stagione sono:
Franco Pellegrini (portiere), Franco Panzera, Antonio Scandella, Luciano Bossi, Carlo Peverelli, Arturino e Silvio Baldi, Cipriano, Fiorio e Guido Celio, Gianni Guscetti, Flavio e Adolfo Juri, Marco Soldini. Il duro svedese Lasse Lilja lascia dopo un solo anno la Leventina. Un arrivederci, più che un addio. Lilja tornerà infatti negli Anni Ottanta, lasciando in quell'occasione ricordi tutt'altro che positivi. Ma è storia di domani...