1952-1953

Origine dati: Lo spirito della valle di Luca Dattrino
Promozione!
L'Ambrì è in A. È il 4 marzo 1953, un mercoledì. Teatro della storica data è la pista del Dolder di Zurigo, che per l'occasione ospita almeno tremila spettatori, 500 dei quali arrivati con treni speciali dalla Leventina ed altri 300 simpatizzanti di lingua italiana residenti nella Svizzera Interna. L'avversario dello spareggio si chiama Basilea.
Si vince 7-3. L'Ambrì è al gran completo e schiera Croce in porta; Zamberlani, Tino Celio, Ruedi e Guscetti in difesa; Matous, Germano e Stelio Juri, Bixio, Numa e Tati Celio in attacco. Dalla transenna (e dalla pista) dirige Beat Ruedi. La storica promozione nella massima serie svizzera è la fine quasi logica di una stagione 1952-1953 perfetta, per non dire travolgente. La squadra del presidente Giovanni Celio domina la fase preliminare, battendo Grindenwald, Zùrcher II e Bulach. Le finali per la conquista del titolo di campione di Divisione nazionale B vedono i biancoblù impegnati contro St. Moritz (due vittorie 7-3 e 4-2) e Visp (vittoria 4-0 e sconfitta 1-0).
Sembra un copione già letto, viste le stagioni precedenti. Ma questa, in verità, inizia con un "sacrificio": l'HCAP ingaggia infatti due giocatori stranieri. Il primo, tale Burrows, è un canadese che si rivelerà il primo bidone giunto in Leventina. Il secondo non è altri che l'ex tennista cecoslovacco Milan Matous, giocatore della squadra di Milano dei Nero-Azzurri, e che, a conti fatti, si rivelerà decisivo. Sarà infatti lui a rompere il ghiaccio al Dolder, segnando il primo gol al Basilea nella finale-spareggio che porta la squadra leventinese, per la prima volta nella sua storia (e finalmente!), nell'élite dell'hockey svizzero.


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