1951-1952

Origine dati: Lo spirito della valle di Luca Dattrino
Entusiasmo e buone sensazioni portano spesso ad inventiva e creatività. Da qui l'intuizione di alcuni dirigenti, che anche grazie all'interessamento del compianto giornalista sportivo Alberto Barberis, contattano Beat Ruedi, colonna della nazionale svizzera di hockey, difensore roccioso e proiettato in una ipotetica "hall of fame" del nostro hockey. Ruedi si è da poco trasferito a Castagnola, sulle rive del lago di Lugano. La sua intenzione è la pensione. Non calza i pattini da due anni. Gli viene proposta la transenna della squadra e qualche minuto di ghiaccio. Beat accetta con entusiasmo... e quello stesso entusiamo lo trasmette a tutta la squadra, che inizia alla grande il campionato 1951-1952, triturando tutti gli avversari (Bulach, Basilea e Zurcher II), senza farsi mancare qualche amichevole di lusso contro Diavoli Milano, St.Moritz, Bad Tòlz, Italia.
L'ennesimo assalto alla diligenza A si gioca a tre. A contendersi l'ambito traguardo, oltre ai biancoblù, vi sono i soliti del St. Moritz e l'ambizioso La Chaux de Fonds, uscito scornato l'anno prima contro i rivali cantonali dello Young Sprinters. L'Ambrì perde in casa dai "montagnards", che poi sconfiggono il St. Moritz rendendo del tutto inutile l'ultimo incontro contro i grigionesi, che peraltro prevarranno 5-0. La Chaux de Fonds in "A", con la consapevolezza, una volta ancora, che il traguardo con la storia è sempre più vicino.
La carriera di Beat Rüedi rappresenta davvero un’epoca d’oro dell’hockey su ghiaccio svizzero. Difensore tenace con un’eredità impressionante, contribuì al dominio dell’HC Davos sulla scena nazionale, vincendo 12 titoli svizzeri tra il 1937 e il 1950. In quel periodo sollevò anche più volte la prestigiosa **Spengler Cup**.

Anche il suo contributo alla nazionale fu notevole: 57 presenze e 24 reti niente male per un difensore! Partecipò alle squadre svizzere che conquistarono il bronzo ai Mondiali del 1937 e del 1939 e fu protagonista dellavittoria agli Europei del 1939, dopo l'argento nel 1937. E naturalmente non dimentichiamo il bronzo olimpico del 1948 a St. Moritz, una perla conquistata in casa.

Dopo il trasferimento all’HC Ambrì-Piotta*, concluse la carriera da giocatore-allenatore con il Lugano dal 1955 al 1958. Un leader dentro e fuori dal ghiaccio. Una vera leggenda!