2006 - 2007
Tre punti per la vittoria, avversario à la carte per le prime tre classificate, che possono scegliere il primo avversario nei play-off, nuove misure nell'equipaggiamento dei portieri, in particolare gambali più stretti. Sono queste le novità regolamentari che aprono la stagione 2006-2007, quella del settantesimo compleanno per l'Hockey club Ambrì-Piotta, che per l'occasione rispolvera la vecchia prima gloriosa maglia, quella di un blu molto scuro e la scritta su tre righe Ambrì - HC - Piotta. Sembra dover essere la stagione del grande salto di qualità. Il presidente Giapaolo Grassi, in occasione della presentazione della prima squadra, non nasconde le ambizioni e parla apertamente di «semifinale come obiettivo minimo». Alla luce dei fatti, l'Ambrì una semifinale la giocherà... ma sarà quella dei play-out contro il derelitto Basilea.
La stagione si apre con una notizia funesta che scuote tutto il mondo dell'hockey. Il 16 settembre, nel tunnel della Via Mala tra Thusis e Andeer, un'auto e un bus si scontrano frontalmente. Sul bus viaggia la squadra del GDT Bellinzona, che si sta recando a Uzwil per giocare una partita. Nello scontro i due veicoli si incendiano. Nel tentativo di salvare vite umane, la fisioterapista dei GDT Claudia Coduri rimane intrappolata nelle fiamme. Un gesto eroico che verrà ricordato per sempre. Con lei muore anche l'addetto al materiale dei GDT, Francesco Franciamore. In totale l'incidente provocherà nove vittime.
L'anno del 70° ricomincia con Pekka Rautakallio alla transenna e il fido Petr Malkov come assistant-coach. In porta, ad affiancare il convincente Thomas Bäumle arriva dal Kloten il giovane Flavio Lüdke. Gli altri arrivi si chiamano Ralph Ott, Fabio Schumacher, Dario Kostovic, Mattia Bianchi e Gregory Christen. Dal settore giovanile sale in "prima" Samuele Faretti. Confermati i tre attaccanti canadesi Jeff Toms, Jean- Guy Trudel e Hnat Domenichelli e il finlandese Eero Somervuori, dalla Svezia arriva il terzino Pierre Hedin. In corso di stagione tornerà in Leventina il difensore svedese Fredrik Svensson e arriveranno il terzino USA Nick Naumenko e il finlandese Tero Lehterä, di cui pochi conservano memoria. L'Ambrì è sbandierato come più forte, ma ai più appare più debole. Nel corso degli anni si sono ceduti troppi giocatori di valore. Il bilancio ha la massima attenzione da parte della dirigenza, e questo è sicuramente positivo. Ma si tratta pur sempre di un club di massima Lega di uno tra i campionati più competitivi del mondo, che fa dei risultati una fonte importante di prestigio e autostima... e le priorità dovrebbero essere divise almeno a metà. Tant'é. A novembre la squadra è mestamente agli ultimi posti. La Curva comincia a dar segnali di impazienza. Si corre ai ripari ingaggiando il difensore offensivo statunitense Nick Naumenko, ma la musica non cambia. E dopo l'ennesima sconfitta Pekka Rautakallio viene licenziato. Al suo posto torna in Leventina una leggenda biancoblù, ovvero Larry Huras. In molti si attendono il miracolo. Che però non avviene. La squadra si riprende, fino ad arrivare a ridosso della fatidica linea che separa l'off dall'out. Alla fine della "regular season", nonostante il buon impegno della squadra, l'innesto in difesa di Fredrik Svensson e il tardivo risveglio di Eero Somervuori, l'Ambrì è fuori dai giochi che contano. Nono posto, a 8 punti dalla linea. Contro un Basilea allo sbando dovrebbe essere poco più di una formalità; e invece si va alla settima partita, vinta 5 a 1 alla Valascia con quattro gol del partente Eero Somervuori.
La stagione si apre con una notizia funesta che scuote tutto il mondo dell'hockey. Il 16 settembre, nel tunnel della Via Mala tra Thusis e Andeer, un'auto e un bus si scontrano frontalmente. Sul bus viaggia la squadra del GDT Bellinzona, che si sta recando a Uzwil per giocare una partita. Nello scontro i due veicoli si incendiano. Nel tentativo di salvare vite umane, la fisioterapista dei GDT Claudia Coduri rimane intrappolata nelle fiamme. Un gesto eroico che verrà ricordato per sempre. Con lei muore anche l'addetto al materiale dei GDT, Francesco Franciamore. In totale l'incidente provocherà nove vittime.
L'anno del 70° ricomincia con Pekka Rautakallio alla transenna e il fido Petr Malkov come assistant-coach. In porta, ad affiancare il convincente Thomas Bäumle arriva dal Kloten il giovane Flavio Lüdke. Gli altri arrivi si chiamano Ralph Ott, Fabio Schumacher, Dario Kostovic, Mattia Bianchi e Gregory Christen. Dal settore giovanile sale in "prima" Samuele Faretti. Confermati i tre attaccanti canadesi Jeff Toms, Jean- Guy Trudel e Hnat Domenichelli e il finlandese Eero Somervuori, dalla Svezia arriva il terzino Pierre Hedin. In corso di stagione tornerà in Leventina il difensore svedese Fredrik Svensson e arriveranno il terzino USA Nick Naumenko e il finlandese Tero Lehterä, di cui pochi conservano memoria. L'Ambrì è sbandierato come più forte, ma ai più appare più debole. Nel corso degli anni si sono ceduti troppi giocatori di valore. Il bilancio ha la massima attenzione da parte della dirigenza, e questo è sicuramente positivo. Ma si tratta pur sempre di un club di massima Lega di uno tra i campionati più competitivi del mondo, che fa dei risultati una fonte importante di prestigio e autostima... e le priorità dovrebbero essere divise almeno a metà. Tant'é. A novembre la squadra è mestamente agli ultimi posti. La Curva comincia a dar segnali di impazienza. Si corre ai ripari ingaggiando il difensore offensivo statunitense Nick Naumenko, ma la musica non cambia. E dopo l'ennesima sconfitta Pekka Rautakallio viene licenziato. Al suo posto torna in Leventina una leggenda biancoblù, ovvero Larry Huras. In molti si attendono il miracolo. Che però non avviene. La squadra si riprende, fino ad arrivare a ridosso della fatidica linea che separa l'off dall'out. Alla fine della "regular season", nonostante il buon impegno della squadra, l'innesto in difesa di Fredrik Svensson e il tardivo risveglio di Eero Somervuori, l'Ambrì è fuori dai giochi che contano. Nono posto, a 8 punti dalla linea. Contro un Basilea allo sbando dovrebbe essere poco più di una formalità; e invece si va alla settima partita, vinta 5 a 1 alla Valascia con quattro gol del partente Eero Somervuori.
Iniziano gli esami e le analisi su ciò che non ha funzionato e i primi tentativi di ricostruire al più presto una squadra competitiva. Larry Huras dice la sua e presenta un progetto di rilancio che la dirigenza non approva. Arrivato in Leventina come il "salvatore della patria", Larry abbandona la valle amareggiato e incompreso. Ad arrivare in valle è invece Jean-Jacques Aeschlimann, storico capitano dell'HC Lugano e ingaggiato dalla dirigenza come responsabile dell'area tecnica e assistente del nuovo allenatore. Subito affiora qualche attrito con il DS Peter Jaks e qualche "inciampo" comunicativo dovuto al suo doppio ruolo all'interno del club. Ma nessuno sembra preoccuparsene.
Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino
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