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2004 - 2005 - "Ambrì: Un Viaggio nella Storia, Anno per Anno!"

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2004 - 2005
Tante le novità per la stagione 2004-2005. Intanto lo sciopero annunciato della NHL per le solite, squallide, questioni di soldi, e che vedono nel dubbio molte squadre svizzere: ingaggiare o meno qualche star del campionato più bello del mondo? Poi la "mini-rivoluzione" sul fronte del numero di giocatori stranieri, che passa da tre a quattro, purché uno sia comunitario. Infine l'orario di inizio delle partite, ritardato di un quarto d'ora (dalle 19.30 alle 19.45...meglio di niente) e la finale di campionato giocata al meglio delle sette partite.
Il dubbio, amletico, lo risolve l'allenatore del Davos Arno Del Curto, che non ci pensa due volte e ingaggia, fin da subito e per tutta la stagione, tre "number one" della NHL, ovvero Joe Thornthon (Boston Bruins), Rick Nash (Columbus) e Niklas Hagman (finlandese dei Florida Phanters). Solo lo Zugo segue l'esempio dei grigionesi, ingaggiando in avvio di stagione il finlandese Kapanen (Dallas). Le altre squadre stanno alla finestra. Ambrì compreso, che comunque movimenta il mercato con un'innumerevole girandola di giocatori. Se ne vanno Pauli Jaks (Avangard Omsk), Marco Bayer (Rapperswil), John Gobbi (Servette), Martin Rauch (Bienne), Ivan Gazzaroli, John Fust (Forward Morges), Spencer Rezek (Langenthal), Loie Burkhalter e Vitaly Lakhmatov (Langnau), Sandro Tschuor (Olten), Sylvain Cloutier (Adirondak, UHL) e Theo Wittmann, che appende i pattini al classico chiodo. Arrivano il portiere Daniel Manzato (Kloten), i terzini Oskar Szczepaniec (ritorno dal Kloten), Tiziano Gianini (ritorno dal Friborgo) e lo svedese Oscar Ackeström (Västra Frölunda di Göteborg) e gli attaccanti Lars Leuenberger (Basilea), Benoit Pont (Servette) Axel Heim (poco prima dei play-off) e Philipp Orlandi. Dal Basilea viene ingaggiato il possente canadese ex NHL Jeff Toms. Tre i ritorni in Leventina. Mattia Baldi (Servette), Alain Demuth (Zugo) e Vjeran Ivankovic. Promossi in "prima" dal settore giovanile Claudio Celio e Gionata Domenighetti. Lunghissima la lista di chi, per un motivo o per l'altro, si alternerà in maglia biancoblù durante la stagione. Haris Vitolinsh (Lettonia), Niklas Anger (Svezia), Jon Coleman (USA), Juha Riihijarvi e Jukka Tiilikainen (Finlandia, i primi in Leventina) e le star NHL Kim Johnsson e Andreas Lilja (Svezia) e Ryan Malone (USA).
La stagione 2004-2005 inizia sulla falsariga di quella precedente. Si fanno male Pont e il nuovo terzino svedese Ackeström, che si rompe un piede. Arriva dagli Stati Uniti Jon Coleman, origini irlandesi e davvero niente male. Rimane quel che basta, precedendo la star NHL dei Philadelphia Flyers Kim Johnsson, che darà un impulso incredibile a tutta la squadra. Alla fine del primo turno l'Ambrì è sorprendentemente primo in classifica. I biancoblù sono quarti al termine del secondo turno e quinti alla fine del terzo. Johnsson se ne è ormai andato (11 partite, 4 gol e 7 assist per lui) e in Leventina è un susseguirsi di giocatori stranieri. Scoppia anche il "caso Vitolinsh", con il giocatore lettone non ancora riconosciuto come comunitario dalla Lega, ma schierato comunque. Un ricorso alla Giustizia sportiva darà ragione all'Ambrì, che violando però il "gentlemen agreement" si tirerà addosso le ire della Lega, che si prenderà le sue rivincite con piccole (e grandi) ripicche. Durante la stagione e in quelle successive. Tant'é l'Ambrì chiude la stagione regolare al sesto posto e si cucca l'ambizioso ZSC Lions nel primo turno dei play off.
L'Ambrì, dopo Kim Johnsson, ingaggia per i play-off l'americano Ray Malone (Pittsburgh), che prende però una discata in faccia durante un allenamento e deve rientrare in patria senza poter esprimere le proprie potenzialità. In Leventina sbarca anche il difensore Andres Lilja (Nashville), che fa la differenza solo fino a un certo punto. I play-off con lo ZSC, peraltro giocati nella ridicola pista di Oerlikon (lo Stadiönli) in attesa del nuovo Hallenstadion, sono un surrogato di emozioni persino palpitanti. Finiscono con un Ambrì battagliero come non mai, duro a morire, ma sconfitto in cinque turni (4-1). Un bell' Ambrì, che con un po' meno di sfortuna (squalifica di Domenichelli a parte) e un po' più di benzina, avrebbe forse ottenuto qualcosina in più.


Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino






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Jean-Guy Trudel





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