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2002 - 2003 - "Ambrì: Un Viaggio nella Storia, Anno per Anno!"

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2002 - 2003
Al capitolo arrivi, per la stagione 2002-2003, si contabilizzano il portiere Simon Züger (Rapperswil), i terzini Martin Rauch (Friborgo) e Reto Kobach (Zugo), gli attaccanti Claudio Neff (Davos), John Fust (Langnau) ed Egor Shastin, figlio dell'ex giocatore del Martigny e che può quindi evolvere nel nostro campionato con licenza svizzera. Si aggiungeranno al roster stagionale anche i giovani Félicien DuBois e Alan Tallarini, Sandro Tschuor e i canadesi Richard Rochefort e Mike Gaul.
Il primo colpo di scena avviene ad inizio stagione. L'Ambrì ingaggia il forte attaccante ceco Pavel Rosa, che prima firma e poi rompe il contratto, forte di un'affascinante offerta dalla franchigia NHL dei Los Angeles Kings. Al suo posto si ripiega sull'attaccante ceco del Pilsen Zdenek Sedlak, che si rivelerà tutto tranne che una seconda scelta, anche se non farà dimenticare il suo predecessore Vlasak. Il secondo colpo di scena si concretizza di lì a poco, con i capricci di Claudio Neff e la sua conseguente fuga all'ovile di sempre, il Davos dell'amato Arno Del Curto. Per l'Ambrì è un duro colpo, poiché su Neff aveva in parte costruito il proprio gioco d'attacco. Gioco d'attacco che deve registrare un altro mancato arrivo: quello del russo Schastin. Che per esserci c'è, palesando però una condizione fisica pietosa e apparentemente irrecuperabile, nonostante la buona volontà degli addetti ai lavori.
Senza dimenticare le dimissioni del neo Direttore sportivo Gabriele Fransioli (in rotta con il CdA), il terzo colpo di scena, a stagione ormai ampiamente avviata, è costituito dal mai del tutto chiarito «ritiro per malattia» dell'allenatore Rotislav Cada, che lascia la Svizzera per trasferirsi in Cechia. Squadra affidata dapprima all'assistant coach Cihal, quindi, in attesa dell'ingaggio di Riccardo Führer, a John Fritsche, "appiedato" dall'ennesima commozione cerebrale (la settima in carriera) a seguito di un fallaccio del canadese del Berna Sarrault.
Nonostante le tante difficoltà, l'Ambrì di Fuhrer e del suo assistente canadese Tom Coolen chiude la "regular season" al settimo posto, evitando le fastidiose poules per la retrocessione. Quarti di finale senza infamia e senza lode, al cospetto di un Davos fortissimo che ci elimina in quattro partite, prima comunque di soccombere in finale.

Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino






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