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1999 - 2000 - "Ambrì: Un Viaggio nella Storia, Anno per Anno!"

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1999 - 2000
Stagione controversa e, ancora, di grandi cambiamenti a livello di contingente quella del 1999-2000. Nonostante la brillantissima stagione precedente, la coppia di stranieri di attacco viene cambiata. Paul Di Pietro lascia la Leventina per lo Zugo, mentre Oleg Petrov non resiste alle sirene NHL che lo chiamano ai Montréal Canadiens. Lasciano l'Ambrì anche Edgar Salis e Mattia Baldi (entrambi allo ZSC Lions), Oliver Tschanz (Losanna), Vjeran Ivankovic (Rapperswil), Philippe Lüber (Sierre) Theo Wittmann (Coira). Agli ordini di Larry Huras e Ted Snell arrivano Thomas Kùnzi (Zugo) e i due fratelli canadesi Pat Lebeau (dal Pittsburg Penguins, NHL) e Stephan Lebeau,
dallo Chaux de Fonds. Promossi in prima squadra gli juniores Vitaly Lakhmatov (breve esperienza al La Chaux de Fonds), Paolo Duca (GDT Bellinzona) e Oleg Siritsa. Rientra da un prestito al Cornwall (Canada) Andreas Hänni. In corso di stagione arrivano anche i canadesi del Losanna Claude Verret (già ad Ambrì per la Continental) e Daniel Marois e per tre partite Dave Babych. Si avvicinano alla prima squadra anche i giovani Massimo Jamusci e Markus Wütrich. Il contingente è importante e numeroso e, con i nuovi arrivi, conta i portieri Pauli Jaks e Peter Martin; i terzini Fredy Bobilier, Ivan Gazzaroli, Tiziano Gianini, Leif Rohlin, Bruno Steck e John Gobbi; gli attaccanti Manuele e Nicola Celio, Luca Cereda, Alain Demuth, John Fritsche, Rayan Gardner, Franz Steffen, Thomas Ziegler e Cornel Prinz.
I fasti europei non trovano completamente conferma in campionato. La squadra appare leggermente ridirnensionata; anche a livello dirigenziale si tende a controllare maggiormente le uscite. Qualche segnale di difficoltà affiora qua e là... ma si tratta di timidi segni, che vengono forse sottovalutati,anche se non del tutto ignorati.
II "buco finanziario" supera il mezzo milione di franchi e, nonostante le vittorie, il pubblico è in calo.
In questo contesto si sviluppa una ''regular season" sempre al vertice, ma certo senza gli acuti e le "serie vincenti" della straordinaria stagione precedente. Al termine della "regular season" l'Ambrì è quarto, dietro a Zugo, Lugano e ZSC Lions e davanti a Berna, Kloten e Davos. Proprio il Berna è la prima avversaria nei play-off. Gli orsi vengono regolati in cinque partite sulle sette previste dal regolamento La semifinale, prevista "best of 5" (siamo pur sempre in Svizzera, no?) ci regala il Lugano, che passa in tre partite e va in finale a sfidare gli ZSC Lions di Ari Sulander, Kari Martikainen e Chris Lindbergh diretti alla transenna da Kent Ruhnke. Dopo quasi quarantanni di digiuno gli ambiziosi zurighesi conquistano il titolo di campione svizzero. Il Rapperswil, seppur a fatica sul Coira, mantiene il suo posto nella massima serie.

La stagione 1999-2000 saluta l'allenatore Larry Huras, che lascia la Leventina per passare ai neo-campioni svizzeri dello ZSC Lions. L'uomo che sa come si mangia un elefante («un pezzo alla volta») si rivelerà essere un vero conoscitore di hockey. Grande comunicatore e bravo motivatore, uomo simpatico e affidabile, sempre gentile e disponibile, Larry Huras dirà solo un arrivederci alla Valascia. Per il suo modo di essere e per gli importanti risultati ottenuti, rimarrà tra gli allenatori più stimati e amati mai giunti in biancoblù. Al suo posto arriva un supercoach griffato NHL, che Ambrì aveva già cominciato a conoscere durante la stagione della finale: Pierre Page.


Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino






Stranieri



Leif Rohlin




Allenatori
 
Continental Cup
La seconda Continental Cup
Preambolo obbligato a novembre, dove alla Valascia, tra il freddo e un'indifferenza un po' snob, si svolge la semifinale di Continental Cup. Gli avversari dell'Ambrì sono i francesi del Reims, gli sloveni dell'Olimpija Ljubljana e gli austriaci del Feldkirch. Due vittorie e una sconfitta (Reims) qualificano l'Ambrì alla fase finale in programma a Berlino. Lì gli avversari sono un tantino più tosti. Oltre ai padroni di casa degli Eisbären vi sono gli slovacchi dello Zvolen e i russi del Bars Kazan. Solito seguito entusiastico e rumoroso, con almeno 400 tifosi ad applaudire la "banda Huras", per l'occasione rinforzata dai due canadesi del Losanna, il già conosciuto Claude Verret e il futuro biancoblù Daniel Marois. Prima partita e prima importante vittoria, contro i padroni di casa degli Eisbären Berlin, battuti 6 a 1. Poi prestigiosa vittoria contro i forti russi del Bars Kazan. I tartari vengono battuti 7 a 3, con l'Ambrì a sfruttare al meglio il suo micidiale power-play. Contro gli slovacchi dello Zvolen è una semplice, ma non facile, formalità, con un risultato di 7 a 3 e con mattatori in pista i ticinesi Gianini, Nicola e Manuele Celio. Bilancio finale: primo posto e conquista della seconda Continental Cup. Daniel Marois miglior marcatore (3 reti) e Leif Rohlin premiato come miglior difensore del torneo. Ma al di là del merito dei singoli, l'Ambrì a Berlino ha dimostrato di essere squadra vera, con uno spirito vincente e caratteristiche performanti dal punto di vista tecnico, fisico e agonistico..



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