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1990 - 1991 - "Ambrì: Un Viaggio nella Storia, Anno per Anno!"

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1990 - 1991
La stagione 1990-1991 segna un nuovo inizio per l'Hockey club Ambrì- Piotta. A livello dirigenziale vi è un nuovo presidente, con il vulcanico e trascinante Marco Lombardi che succede al più pacato Ivo Eusebio. Se ne va anche l'allenatore svedese Dan Hober, uomo serio e grande professionista. Si torna alla linea nordamericana, quella che in valle piace di più. Quella che assomiglia di più alla valle, a guardar bene. Insomma, un nuovo inizio. Non privo di sorprese. Con la presidenza di Marco Lombardi si apre una stagione difficile in tutti i sensi. I problemi finanziari attanagliano il club. Il pubblico è in calo e la squadra, benché competitiva, non entusiasma. Gli obiettivi per il 1990- 1991 sono quindi chiari: garantire un futuro sostenibile all'Hockey club Ambrì-Piotta da un punto di vista logistico e finanziario, riportare gli appassionati di hockey alla Valascia e convincere dal punto di vista dell'impegno e della grinta sul ghiaccio.
Per fare tutto questo viene chiamato un uomo di esperienza e grande conoscitore di hockey, il canadese Brian Lefley. Lefley, un passato da giocatore nella NHL, conosce già l'hockey svizzero. Per anni ha infatti giocato nel Berna, prima di allenare lo Zürcher. Come allenatore vanta anche esperienze nella DEL germanica (Düsseldorf) e in Italia, dove ha allenato il Merano e i Mastini di Varese, vincendo il titolo nel 1989.
Con Lefley alla transenna acquista un'impronta canadese anche il resto della squadra. Confermata l'icona Dale Mc Court, dal Canada arriva Mike Bullard, un passato da NHL come prolifico attaccante di Pittsburg Penguins, Calgary Flames, St. Louis Blues e Philadelphia Flyers. Il resto del roster si completa con i portieri Bryan Daccord e Pauli Jaks, i terzini Brenno Celio, Rick Mettler, Alessandro Reinhart, Luigi Riva, Rick Tschumi e Blair Müller (nuovo, swiss-canadian, fratello del cecchino dello Zugo Colin). In attacco, confermati Lothar Batt, Eugenio Breda, Nicola Celio, Keith Fair, Andreas Fischer, Peter Jaks, Wayne Manley, Steve Metzger e Luca Viganò. A rinforzare il reparto arrivano Guido Egli, Romeo Mattioni e i giovani del vivaio Enzo Celio e Marco Mozzini. In stagione fa un'apparizione sul ghiaccio anche il giovanissimo difensore Tiziano Gianini. In corso di campionato arriva in Leventina anche il fortissimo slovacco Dusan Pasek. Con Lefley alla transenna è riconfermato come assistente Julius Kovacs.
L'Ambrì parte malissimo, nonostante i proclami di inizio stagione. Dopo il primo turno è melanconicamente al settimo posto. In discussione c'è il rendimento del nuovo canadese Mike Bullard, che non convince e, anzi, fa pensare a Bill Derlago e Mike Rogers, entrambi deludenti in valle. Vacilla anche la posizione di titolare di un sempre meno performante Bryan Daccord, incalzato da un Pauli Jaks che scalpita in panchina. Dopo il secondo e il terzo turno si è sesti, in una sorta di "dal meglio al peggio" che sembra un'altalena. Poi si sveglia anche Mike Bullard, che con Peter Jaks formerà una coppia micidiale, seconda soltanto a quella dei due fenomeni russi del Friborgo Gottéron, Andrej Chomutov e Slava Bykov, che i biancoblù incontreranno nel primo turno dei play-off.
La stagione 1990-1991 ha comunque anche qualche nota positiva. Su tutte, il ritorno del pubblico, ciò che equivale a più 955 presenze rispetto all'anno precedente. Quindi la vittoria del "Trofeo Giornale del Popolo" da parte di Peter Jaks, che bissa il risultato della stagione precedente e che, soprattutto, mette definitivamente a tacere tutti coloro che polemicamente lo hanno fischiato (o addirittura ignorato quando segnava) facendogli pagare oltremisura la sua parentesi sulle rive del Ceresio. Per molti appassionati di hockey e tifosi biancoblù, se c'era un anno in cui l'Ambrì sembrava capace di tutto era il 1990-1991. Squadra camaleontica, come l'aveva definita la stampa, l'HCAP era capace del meglio come del peggio. La dimostrazione di quanto affermo sta tutta nella quarta partita di play-off contro il Friborgo di Bykov e Chomutov, persa dai Leventinesi 8 a 9 in un susseguirsi di parziali quasi pazzeschi. Burgundi avanti 2 a 0, poi 5 a 2 e 7 a 4, prima di un finale incredibile con l'Ambrì per la prima volta in vantaggio al 52.36 con il gol di Rick Mettler. Due svarioni difensivi permettono ai friborghesi di pareggiare con Rottaris a un minuto e rotti dalla fine e poi di portarsi in vantaggio a 49 secondi dalla sirena finale. Pubblico incredulo, per non dire di più. A cinque secondi dalla sirena finale, ingaggio nel terzo difensivo del l'Ambrì.
Mike Bullard prende il disco e si invola verso la porta avversaria. In uno spettacolare "coast to coast" fa fuori tutti gli avversari, schivandoli come birilli, e punta dritto verso il portiere Dino Stecher, infilandolo, ahimè sulla sirena. Vien giù la Valascia. Due volte: per l'entusiasmo del pareggio che manda tutti all'overtime e per la decisione dell'arbitro Frey, che dopo consultazione con il linesman, decide che il puck scagliato da Bullard oltrepassa la linea sul suono della sirena. Si accendono luce rossa (allora c'era) e luce verde insieme. Non è gol.
Ma di gol l'Ambrì ne incasserà 7 di lì a poche ore alla St.Léonard di Friborgo, vittima degli scatenati Chomutov e Bykov, che infileranno Daccord quattro e rispettivamente due volte. Il titolo se lo aggiudica il Berna. L'Olten vince il torneo di promozione-relegazione e rimane in A; Sierre in B e Coira promosso.
Dalla Russia per amore, direbbe qualcuno. Già. Semmai la citazione può valere per il Friborgo-Gott ron, che grazie alle intuizioni del suo presidente e all'ingaggio, per certi versi rocambolesco, di Chomutov e Bykov, ha salvato capra, cavoli, stagione e riempito le casse di un club che stava rischiando il fallimento. Certo, si trattava di Chomutov e Bykov, due fuoriclasse tra i fuoriclasse, anche se solo "seconda linea" (con Kamenski) nell'inarrivabile CCCP dei vari Makarov, Krutov, Larionov, Fetisov e Khasatonov. Due fuoriclasse che tuttavia dimostravano come anche i giocatori di stampo sovietico, sin qui erroneamente ritenuti poco consoni al tipo di gioco sviluppatosi in Svizzera, sapevano (se volevano) fare la differenza. Eccome!
Al di là dei due fenomeni al servizio dei burgundi, altre squadre si sono servite di giocatori russi nel corso della stagione 1990-1991. È il caso del Coira con Stepanichev e Woshakov (poi passato in corso di stagione allo Zürcher), del Rapperswil con Kochelnikov e del Martigny con Shastin; senza dimenticare il Kloten alla Coppa Spengler con il difensore Zubkov del Parigi..


Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino




Stranieri


Dale Mc Court





Allenatori
       

      Brian Lefley           Julius Kovacs
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