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1988 - 1989 - "Ambrì: Un Viaggio nella Storia, Anno per Anno!"

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1988 - 1989
Consolidato l'aspetto tecnico con la conferma dell'alle­ natore svedese Dan Hober e del suo vice Julius Kovacs, l'Ambrì si rende protagonista di una campagna acquisti importante per aprire al meglio la stagione 1988-1989. In Leventina fa il suo ritorno dal Kloten il figliol prodigo Manuele Celio, maturato sotto tutti gli aspetti e pronto a dare un impulso incisivo alla squadra. A completare l'attacco, viene confermato il velocissimo "Speedy Gonzalez" nazionale americano Corey Millen e implementato il forte nazionale rossocrociato Christian Weber, provenienza Zurigo. Rientra dal prestito al Berna anche Mauro Foschi. Sempre dalla capitale arriva il portiere di riserva Beat Ruchti, mentre la difesa è puntellata dagli arrivi delll'esperto Marco Müller (già Davos, ora Berna) e Patrick Hager (Zugo). Dopo un anno di prestito viene reintegrato in prima squadra lo "swiss canadians" Keith Fair, mentre dal settore giovanile è promosso l'attaccante Eugenio Breda. Se la squadra appare più talentuosa sotto tutti gli aspetti, non vanno dimenticate le partenze importanti, soprattutto sotto il profilo dell'esperienza, per non dire della classe cristallina. Mike Kaszycki cede alle lusinghe di un sempre più ambizioso Zugo, mentre fa discutere il prestito al Ginevra-Servette di uno dei figli della valle, Gabriele Fransioli. Lasciano il club anche Filippo Celio, che per motivi di studio si accasa a Kloten, Andreas Jurt e Patrick Rieffel.
Le aspettative per una stagione al vertice vengono presto disattese dalle prestazioni sul ghiaccio dei biancoblù, che definire altalenanti e incostanti è quantomeno eufemistico. Dale Me Court fa sempre il Me Court, ma Corey Millen sembra a volte la pallina impazzita di un flipper, ciò che limita le qualità di Manuele Celio. L'incostanza di qualche "swiss canadians", poi, si riflette sul gioco. Non che l'Ambrì preoccupi per risultati e quant'altro. La classifica vede infatti i Leventinesi abbonati al quarto posto, preceduti solo da Lugano, Kloten e Berna. E al quarto posto si chiude anche la "regular season", con il primo turno dei play-off a regalarci lo Zugo del sempre performante (in termini di gol) Don Red Laurence. I quarti di finale (prime otto) si giocano "al meglio delle tre e l'Ambrì si regala il "Gotthard derby", vinto in tre partite, prima di chiudere la stagione in semifinale ("best of 5") contro il Lugano. La finale vede impegnati bianconeri e Berna, con quest'ultima a trionfare, anche un po' a sorpresa (e peraltro alla Resega), grazie alle parate di Renato Tosio e al talento di alcuni suoi giocatori: Ruotsalainen, Haworth, Rauch, Sven Leuenberger, Cunti, Howald, Dekumbis; senza dimenticare la maestria dalla transenna di un giovane ed emergente allenatore americano, tale Bill Gilligan.
I verdetti stagionali, detto del titolo, dicono che in B viene relegato il prestigioso Davos e che in A sale lo Zürcher. Dale Me Court, da parte sua, vince il "Trofeo Giornale del Popolo", che premia il miglior marcatore della stagione delle due squadre ticinesi. The Chief, con 70 punti (45 gol e 25 assist in 42 partite) precede lo svedese Kent Johansson e il nostro Corey Millen. Per il velocissimo americano si tratta di un ottimo risultato, che però non gli vale la riconferma in biancoblù. Da segnalare, anche, la morte di uno dei giocatori più talentuosi dell'hockey svizzero, Reto Sturzenegger. Il forte difensore della nazionale, dell'Arosa e dello Zürcher muore a causa di un cancro alle ghiandole linfatiche. Aveva trent'anni.


Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino




Stranieri


Dale McCourt






Allenatori
       

      Dan Hober                 Julius Kovacs
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