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1984 - 1985 - "Ambrì: Un Viaggio nella Storia, Anno per Anno!"

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1984 - 1985
1984-1985. Si volta pagina, alla transenna come in prima squadra. L'Ambrì è affidato ad un allenatore emergente. Si tratta del germanico Peter Ustorf, affiancato alla transenna dal polacco Andy Szczepaniec. A rinforzare la squadra arrivano gli espertissimi Köbi Kölliker dal Bienne e Ueli Hofmann dal Berna, seguiti dal "cattivo" Ivan Griga. Le linee dei terzini sono completate con Rick Tschumi, Brenno e Filippo Celio. In porta, confermatissimi il titolare Andy Jorns e la sua riserva Rudy Spahr. L'attacco è completato dai soliti noti Gabriele Fransioli, Luca Viganò, Gabriele Pons, Paolo Rossetti, Warren Brütsch, Peter Jaks e Manuele Celio. Arrivano due nuovi "swiss canadians", i fratelli Robert e Michael Martin, che per movenze e aggressività ricordano i cattivissimi fratelli Hanson del film Slapshout con Paul Newman. Completano il roster due nuovi stranieri. Si tratta dei canadesi Don "Red" Laurence e Dale McCourt.
Squadra giovanissima e dinamica in attacco, esperta quanto basta in difesa, e con due rinforzi stranieri tali di questo nome. Red Laurence si rivela cecchino efficace e sufficientemente cattivo in pista.
Dale McCourt si presenta come quella leggenda che poi diventerà. Impalpabile, freddo, un tiro "bomba" e una visione di gioco incredibili. Un autentico fuoriclasse, capace di gestire nel migliore dei modi le situazioni più calde...capace anche di non esultare mai ad ogni suo gol. E ne ha segnati tanti.
Di origini pellerossa, Dale McCourt ha rappresentato un unicum nella storia dell'Hockey club Ambrì-Piotta. Mai un intervento sopra le righe. Chi lo conosceva bene parla di lui come di un uomo calmo e saggio. Lui amava starsene seduto nei prati attorno all'eaerodromo, a fissare le montagne che aveva prescelto come sua dimora. Diceva: «stare qui mi permette di riflettere. Penso per me e per qualche altro giocatore». Per Ambrì e per la valle ha rinunciato ad un contratto principesco in NHL. «... per la maglia alé», verrebbe da cantare oggi. Già. Non c'è giocatore straniero che non abbia dimostrato di essere attaccato al club e alla sua gente come Dale McCourt. Non per niente la sua maglia numero 15 verrà ritirata dal club e il suo nome marchiato a fuoco nella storia dell'HCAP.
La stagione inizia nel migliore dei modi. Nulla a che vedere con la precedente "griffata" dal cupo Lilja. Si vincono alcune amichevoli e si pareggia le inutili quanto stupide partite contro i rissosi giocatori del Varese. In campionato si flirta con il primo posto. Gli avversari si chiamano Lugano, Rapperswil, Visp (con l'ex Dave Gardner), Ginevra-Servette, Basilea, Wetzikon, Dübendorf, Herisau, Olten, Sierre, Langenthal, Zugo, Zürcher e Berna.
La "A" sembra possibile e il club del presidente Numa Celio ingaggia un terzo canadese, tale Arthur Rutland, in provenienza dalla squadra germanica del Duisburg. Non scenderà mai sul ghiaccio, anche perché Laurence e McCourt garantiscono gioco e gol. La poule di promozione, con le ultime di "A" Langnau e Coira è una sorta di "girone dell'inferno", con un'altalena di risultati ed un sostanziale equilibrio tra tutte le compagini impegnate. Il 23 febbraio, battendo l'Olten 6-1, l'Ambrì ritorna in Divisione nazionale A. Si tratta della quarta promozione per il club, dopo quelle del 1953, 1970 e 1982. L'ultima promozione della sua storia, a due anni dal mezzo secolo di vita. Da quel giorno, infatti, l'Hockey club Ambrì-Piotta non conoscerà altro che l'élite dell'hockey svizzero..

Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino




Stranieri





Dale McCourt


Allenatori
 

Peter Ustorf                Andy Szczepaniek
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