1982 - 1983
Jiri Kren lascia da vincitore. Il suo è naturalmente un arrivederci. Al suo posto, per la stagione in "A" 1982-1983, viene chiamato Jean Cusson, canadese conosciutissimo in Svizzera, prima come giocatore (chi non lo ricorda con la maglia dei tigrotti di Langnau?) e poi come allenatore (anche del Lugano).
La stagione segna anche l'inizio dell'era dei cosiddetti "Swiss canadians", ovvero giocatori originari del nostro paese che, per ragioni soprattutto familiari, si sono trasferiti oltre Oceano. E naturalmente hanno iniziato a giocare all'hockey. È l'Ambrì, nel segno "aguzziamo l'ingegno se vogliamo sopravvivere", ad inaugurare questa era,
portando in Leventina i primi di tanti giocatori con genitori, zii, nonni e nonne, prozie e quant'altro di origini svizzere. La Federazione prima tentenna, poi storce il naso. Infine fa buon viso a cattivo gioco. La genialità della trovata leventinese contagerà poi anche altre squadre. Al di là di coloro che vestiranno il biancoblù, in Svizzera arrivano almeno una cinquantina di giocatori nordamericani in possesso anche del passaporto svizzero.
Così ad Ambrì sbarcano subito i giovanissimi Rudy Spahr (portiere), Richard Tschumi (difensore), e Gary Graf (attaccante). In stand by rimangono Warren Brütsch, John Fritsche e i fratelli Robert e Michael Martin.
La stagione segna anche l'inizio dell'era dei cosiddetti "Swiss canadians", ovvero giocatori originari del nostro paese che, per ragioni soprattutto familiari, si sono trasferiti oltre Oceano. E naturalmente hanno iniziato a giocare all'hockey. È l'Ambrì, nel segno "aguzziamo l'ingegno se vogliamo sopravvivere", ad inaugurare questa era,
portando in Leventina i primi di tanti giocatori con genitori, zii, nonni e nonne, prozie e quant'altro di origini svizzere. La Federazione prima tentenna, poi storce il naso. Infine fa buon viso a cattivo gioco. La genialità della trovata leventinese contagerà poi anche altre squadre. Al di là di coloro che vestiranno il biancoblù, in Svizzera arrivano almeno una cinquantina di giocatori nordamericani in possesso anche del passaporto svizzero.
Così ad Ambrì sbarcano subito i giovanissimi Rudy Spahr (portiere), Richard Tschumi (difensore), e Gary Graf (attaccante). In stand by rimangono Warren Brütsch, John Fritsche e i fratelli Robert e Michael Martin.
La campagna acquisti si completa con gli innesti del difensore Rolf Leuenberger e degli attaccanti Marc Leuenberger, Daniel Eicher e René Haucke, a cui in corso di stagione si aggiungeranno il giovanissimo Brenno Celio (il canadese della valle) e il roccioso Greg Hubick. Gli altri ci sono tutti, ad eccezione del vecchio leone Claudio Ticozzi, che appende i pattini al chiodo.
L'impatto con la categoria superiore non è dei più brillanti. In un incontro con il Langnau si ferisce seriamente Rick Hampton. Una di quelle botte che dicono stop ad una intera carriera. Dal Canada, grazie alle segnalazioni dei “vecchi ex“ sbarca in Leventina il possente Greg Hubick,
L'impatto con la categoria superiore non è dei più brillanti. In un incontro con il Langnau si ferisce seriamente Rick Hampton. Una di quelle botte che dicono stop ad una intera carriera. Dal Canada, grazie alle segnalazioni dei “vecchi ex“ sbarca in Leventina il possente Greg Hubick,
che ha tanta forza ma meno classe e visione gioco del buon Hampton. A ciò si aggiunge la "fuga di Natale" dell'allenatore Jean Cusson. Rientrato in patria per le feste natalizie, non farà più ritorno in valle. Il comitato, sempre presieduto da Numa Celio, corre ai ripari e richiama Jiri Kren. La mossa della disperazione on darà però alcun frutto. Nonostante l'impegno, l'Ambrì non ce la fa. È la terza relegazione della sua storia.
Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino
Stranieri

Dave Gardner
Allenatori



Jiri Kren Jean Cusson Andy Szczepaniek