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1977 - 1978 - "Ambrì: Un Viaggio nella Storia, Anno per Anno!"

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1977 - 1978
La stagione 1977-1978 è anche la stagione del quarantesimo compleanno dell'HCAP, fondato il 19 settembre del 1937. Una stagione da dimenticare. Per diversi motivi. Primo fra tutti la relegazione in B, di cui diremo.
Si inizia sotto cattivi auspici. L'allenatore ingaggiato per la stagione, tale Ivan Bencic, si rivela inadeguato per l'Ambrì. Lo sostituisce Richard Piechuta, affiancato da Numa Celio nel ruolo di coach. Anche la campagna acquisti si rivela inconsistente, soprattutto dopo il veto della Federazione internazionale di avallare l'ingaggio del fortissimo difensore cecoslovacco Rudolf Tajcnar, uno dei giocatori più conosciuti a livello internazionale. Arrivato ad Ambrì con lo statuto di profugo politico, Tajcnar fa subito capire di che pasta è fatto nelle prime amichevoli stagionali. Definirlo un giocatore di peso è persino eufemistico, considerato che la sua larghezza, da spalla a spalla, superava quella di una Smart. E non sto esagerando.
Lo stop forzato di Tajcnar inscena una sorta di guerra dei comunicati tra il club e la Federazione. Si arriva fino al Tribunale federale, prima di soccombere e mettere una pietra sopra all'utilizzo del forte terzino cecoslovacco. Utilizzo solo rimandato, poiché Rudi (dopo una altrettanto incasinata esperienza in NHL con i Philadelphia Flyers) sarà protagonista in Leventina due anni dopo.
Quella per Tajcnar non è la sola lotta epistolare che vede protagonista l'HCAP. Anche per il tesseramento di Luca Rossetti vengono avviate tutta una serie di istanze, giungendo anche in questo caso, fino ai giudici di Mon Repos. A Rossetti si imputa l'accettazione del tesseramento per lo Zurcher. Una situazione non chiara, come non chiarissime sono certe risposte della Federazione e tutta una serie di demarches procedurali che finiscono per danneggiare l'Hockey club Ambrì-Piotta, all'epoca non certo «in odore di santità» presso i vertici dell'hockey svizzero.
Alla luce di tutti questi avvenimenti, la squadra appare indebolita rispetto alla stagione precedente. Soprattutto demoralizzata. Nemmeno il ritorno di Hansruedi Kùnzi e gli
inesti di Marcel Werro, Michel Hammer e dei giovani del vivaio Gabriele Fransioli e Cesare Zamberlani si riveleranno decisivi per le sorti della squadra. La relegazione, insomma, appare come il risultato più scontato.

Fonte: Lo spirito della valle di Luca Dattrino




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